On Tue, 08 Jun 2004 12:02:52 GMT, Cabaciccio Pierlusia
Post by Cabaciccio PierlusiaRagazzi , io anche dopo 5000 Km ho l'ematocrito a 48 , nella mia famiglia
sono tutti portati a sviluppare patologie cardiovascolari di tipo Ictus ed
infarti ,
Allora facciamo chiarezza.
La distribuzione del valore di ematocrito nella popolazione è una
gaussiana con una moda intorno al valore di 42-43%. Il 95 percentile si
trova nella gaussiana che abbraccia i valori tra 40 e 45% per gli uomini
(due punti sotto per le donne).
Questo ovviamente non esclude che vi siano "falsi positivi" ai margini
della campana, e "falsi negativi" dentro la campana, in altre parole che
vi siano persone sane che presentano valori al di fuori della media e
persone malate che presentano valori nella media.
Tuttavia quello che si è visto statisticamente è che valori di
ematocrito più alti della media si associano a un aumento della
probabilità di malattie cardiovascolari, trombosi e ictus, come anche
tu confermi per esperienza diretta.
Questo non vuol dire che a 49 si è sani, a 51 si muore per ictus, sia
chiaro. Ma è un po' come fumare: ci sono fumatori che vivono fino a 90
anni senza il minimo problema, ma statisticamente sono più i fumatori
che muoiono di cancro di quelli che non fumano.
La medicina è una scienza probabilistica, non è una scienza esatta.
Per contro, l'allenamento è un fattore che notoriamente provoca
modificazioni all'organismo, alcune evidenti (come l'ipertrofia
muscolare e la riduzione della massa grassa a favore di quella magra)
altre meno (come l'aumento di efficienza globale dell'apparato
cardiorespiratorio).
In particolare sono interessanti questi ultimi, visto che l'adattamento
"naturale" e "fisiologico" di un organismo agli sforzi si basa
essenzialmente su una maggiore capacità dei polmoni di ossigenare il
sangue, su un'aumentata portata cardiaca e relativa bradicardia, e su
una aumentata capacità del sangue di scorrere nei vasi con
la minima resistenza.
Ora qualcuno mi spiega perché nei ciclisti professionisti il meccanismo
fisiologico funziona sempre a TRE QUARTI, e - guarda caso - escludendo
_sempre_ la parte "scomoda"?
Post by Cabaciccio PierlusiaO forse le persone sono come le macchine di uno stesso tipo che hanno tutte
la stessa prestazione ?
Assolutamente no, ciò che è strano infatti è la _sistematicità_ con la
quale ritrovi certe modificazioni fisiche nei ciclisti. Essendo appunto
modificazioni *patologiche* e non fisiologiche, possono essere accettate
fintanto che si presentano in una percentuale pari a quella
dell'incidenza dei "falsi positivi" nella distribuzione di quel
carattere sulla popolazione.
Mentre quando l'incidenza della patologia rappresenta la _norma_, i
dubbi sono più che legittimi, credo...
Oppure dobbiamo assumere che per diventare ciclisti professionisti con
possibilità di vittoria, bisogna avere la "fortuna" di essere persone
che con una vita "normale" rischierebbero la trombosi e gli ictus?
Anche qui, è solo una questione probabilistica...
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Massimo Bacilieri AKA Crononauta
ICQ: 4005815