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Cilento : la scalata del Gelbison
(troppo vecchio per rispondere)
Mister
2006-07-03 06:20:42 UTC
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Sono le 08.10 di sabato 17/06/2006 e il treno mi lascia quasi puntuale nella
stazione di Capaccio-Paestum. Azzero il contachilometri e regolo l'altimetro
del mio orologio dovrei essere sui 33 metri, ma poco importa la precisione,
già so che la mia vetta è a 1705.
Esco dalla stradina della piccola stazione ferroviaria e giro a destra, dopo
pochi chilometri vedo il cartello per Trentinara di nuovo a destra ed
incomincia una dolce salita di circa 15 Km, senza lo zaino sulle spalle
sarebbe la salita sarebbe ancora più agevole, ma l'aria è ancora fresca.
A Capaccio-Vecchia una sosta per riempire la borraccia, riprendo la marcia e
dopo 5 km entro a Trentinara. Il BB "Belvedere" (www.belvederecilento.it )
si trova sulla piazzetta panoramica, la trovo con facilità e dai 600 metri
si apre uno spettacolo che
rende onore al nome del BB. Faccio due chiacchiere col simpatico gestore,
lascio lo zaino nella stanza assegnatami e alle 10.00 circa sono di nuovo in
bici.
La cartina mi segna il percorso dei paesini da attraversare :
Monteforte Cilento/Magliano Vetere/Stio/Moio di Civitella/Novi Velia .
I paesini prima di Moio si trovano tutti sui 600-700 metri, immersi nel
verde, con dolci salite e altrettando docili discese, le fontane come in
tutto il Cilento sono abbondanti e c'è solo l'imbarazzo della scelta per
rifregerarsi. Sono nei pressi di Novi Velia e mi fermo a chiedere la strada
che porta al Santuario del Monte Gelbison, mi indicano una stradina che mi
abbreviarà il percorso ma con pendenze alte. Tutto corrisponde al vero ! La
salita è di circa due chilometri ma in un tratto la pendenza e davvero
assurda e un piccolo tratto lo percorro a piedi, in compenso ho "saltato"
per intero Novi velia, che mi ritrovo alle spalle, davanti ho il Gelbison e
vedo la Croce che domina buona parte del Cilento !
Sono le 13.00 ed è ora di pranzo, mi fermo in una zona al fresco con annessa
fontana. Divoro più per la fatica che mi aspetta che per quella fatta due
panini al prosciutto.
Riprendo la marcia e dopo circa un Km, trovo via del Monte Gelbison ! I
primi chilometri sono tosti, mi fermo all'ennesima fontana : l'acqua è
gelata, bevo con cautela. I primi 4 o 5 Km sono allievati , solamente, dal
rumore del fiume che scorre proprio al lato della strada, troverò le
sorgenti ma non ho la forza di fermarmi, la salita continua ad essere
durissima e decido di conservare ogni energia. Fin quasi dall'inizio della
salite delle mosche hanno deciso di farmi compagnia, mi abbondoneranno solo
negli ultimi 3 chilometri. Dopo il 7-8 Km la salita diventa meno dura,
addirittura trovo due-trecento metri di discesa, ancora una fontana e
l'acqua è di nuovo straordinariamente gelata. Mi viene a mente che su
Internet avevo letto il racconto di altro scalatore e se la memoria non mi
ingannava, da quella fontana mancavano 3-4 chilomtri alla cima. Mi faccio
coraggio e quando sulla strada leggo "3 Km" , mi viene quasi da piangere per
la felicità ! Sarà anche per la gioia ma il 3 e il 2 chilometro dalla cima
li percorrò con agilità, aiutato anche da un paio di falsopiani, l'ultimo
chilometro mi riporta alla fatica ma oramai è fatta ! Non è una
allucinazione vedo due podisti scendere, ci salutiamo con reciproco
rispetto.
Scendo dalla bici, prima di arrivare al Santuario c'è
circa un 600-700 metri da percorrere a piedi. Attraverso il borgo quasi
deserto, e mi sembra una vera cittadella, comprendo perchè sia uno dei
Santuari più visitati della Campania fin dal 1300 e chissà da quanto prima !
Anche per i greci abitanti di Novi Velia il Monte era Sacro. Stoppo il
cronometro dell'orologio segna 2 ore e sei minuti, penso che quando un
giorno mi leverò i dieci chili di sovrappeso ci dovrei impiegare un 30
minuti in meno. Adesso sono sul piazzale vedo di nuovo la Croce che mi è
stata da faro, constato che è immensa. Mi "affaccio" lo spettacolo è
grandioso ma già so che le foto non renderanno, troppa foschia, ma non mi
importa : ho scalato il Gelbison ! Sono stanco mentalmente e deciso di
scendre subito, non so se le forze mi porteranno al mio BB. In 10-11 minuti
ripercorrò i 12 Km sudatissimi chilometri, in un tratto tocco i 73 Km e per
la mia MB si tratta del record. Faccio per intero la strada dell'andata, le
gambe vanno, l'umore è alto.

I dati della giornata :
Km 128
Ore 8
Dislivello 2977

Foto : http://hdisk64.altervista.org/Immagini/Gelbison06/index.html


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Messer Piero Asino
2006-07-03 06:58:34 UTC
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Post by Mister
Dislivello 2977
Foto : http://hdisk64.altervista.org/Immagini/Gelbison06/index.html
molto belli entrambi i report. Come traffico come sono messe quelle strade?

Ciao!
Mister
2006-07-03 07:01:06 UTC
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Post by Messer Piero Asino
Post by Mister
Dislivello 2977
Foto : http://hdisk64.altervista.org/Immagini/Gelbison06/index.html
molto belli entrambi i report. Come traffico come sono messe quelle strade?
il tratto x il il gelbison è a traffico zero !

la costiera cilentana è evitare il sabato e la domenica.......
Post by Messer Piero Asino
Ciao!
Ciao !



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Oyra
2006-07-03 11:41:34 UTC
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Complimenti, bellissimo giro. Io passo le mie vacanze su quelle strade e
avevo in progetto la scalata del Gelbison da un bel po', ma ho sempre
temuto di non farcela, vista la mia scarsa preparazione. Tra l'altro sono
passato da pochi mesi alla bdc e, nonostante abbia prudentemente voluto la
tripla sulla nuova bici, ho ancora il dubbio che i rapporti della mtb siano
più adatti alle pendenze del Monte Sacro. Tu che dici con il 30x27 come
rapporto più corto ce la potrei fare a salire senza piantarmi nei primi
duri chilometri?
Ho letto anche il tuo post precedente e, se non lo hai mai fatto, ti
consiglio la prossima volta di raggiungere Sapri non con la litoranea, ma
percorrendo il vecchio tracciato della SS 18, ormai pochissimo trafficato
dopo il completamento della variante a scorrimento veloce. L'entroterra
cilentano non è inferiore alle sue coste. In particolare sul tratto che da
San Biase (in comune di Ceraso) porta a Cuccaro Vetere non non passano
quasi più veicoli a motore e si può pedalare in tutta tranquillità tra
boschi di castagno godendo anche di un bellissimo panorama.

saluti
Marco

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